La sfida dell’Italia in un mondo decarbonizzato

Se tutti i Paesi che hanno annunciato piani per ridurre le emissioni di anidride carbonica manterranno le loro promesse, tra 20 anni l’umanità emetterà esattamente la stessa quantità di CO2 di oggi (IEA, World Energy Outlook 2020).

Mentre un pugno di Paesi sarà vicino all’azzeramento delle emissioni concordato a livello globale per il 2050, altri avranno appena iniziato i loro percorsi di decarbonizzazione e altri ancora avranno aumentato le loro emissioni, compensando i tagli dei più virtuosi.

Lo scenario, già di per sé sconsolante, potrebbe essere fin troppo ottimistico poiché dà per scontato che gli Stati mantengano le promesse. E dal primo accordo sul clima, non l’hanno mai fatto.

È realistico immaginare che, d’ora in poi, i governi riusciranno a mantenere la barra dritta, convincendo i cittadini a consumare sempre meno carne, a pagare bollette via via più salate, a rinunciare a tanti piccoli vizi e sfizi? È realistico pensare che nessun leader sfrutterà cinicamente il malcontento popolare per sconfessare gli accordi sottoscritti dal predecessore?

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